Dal ripensamento di spazi e iniziative per coinvolgere i bambini nella fascia 0-6 anni all’interno della parrocchia coinvolgendo anche le famiglie, al gruppo di acquisto parrocchiale per abbattere i costi delle bollette energetiche, fino all’organizzazione di uno spettacolo teatrale per coinvolgere i ragazzi delle scuole medie. Sono alcuni dei project work realizzati dai corsisti che hanno partecipato alla 10° edizione de “Il bene fatto bene – Scuola Internazionale di Management della Pastorale Creativa”, il percorso formativo promosso da Creativ E-Academy (spin-off della cooperativa reggiana Creativ) con il sostegno di Confcooperative Emilia Romagna e Fondosviluppo e la collaborazione di Scholas Occurrentes.
La giornata conclusiva si è tenuta ieri al Palazzo della Cooperazione di Bologna, dove i corsisti hanno potuto presentare i loro progetti realizzati al termine di un ciclo di oltre 130 ore di formazione, tra lezioni in presenza a Bologna e a Roma e in videocollegamento. Ad ascoltarli una commissione composta da Pierlorenzo Rossi(direttore Confcooperative Emilia Romagna), Paolo Venturi (direttore AICCON), Dino Forini (direttore Cooperfidi), Luca Borneo (responsabile IdeaGinger), Gianluca Mingozzi (responsabile welfare Confcooperative Emilia Romagna).
“Siamo davvero soddisfatti di aver sostenuto questa iniziativa finalizzata a formare dal punto di vista manageriale e valoriale laici e religiosi impegnati a vario titolo nel mondo ecclesiale e non solo – ha dichiarato il direttore regionale di Confcooperative Pierlorenzo Rossi -. Intendiamo promuovere la cooperazione come risposta ai bisogni delle comunità partendo dall’incontro con chi ogni giorno si confronta con i problemi delle persone in parrocchie, oratori, associazioni, enti diocesani ed ecclesiali. La cooperativa può rappresentare uno strumento utile e inclusivo per fornire risposte adeguate”.
“Quello che si è appena concluso – racconta il direttore della Scuola Giulio Carpi – non è semplicemente un corso, ma qualcosa che ha voluto accompagnare la comunità ecclesiale e il mondo della cooperazione a guardare lontano: il successo di questa decima edizione è indice di quanto nella Chiesa si avverta la necessità di una crescita sinodale, nel rispetto della fedeltà al magistero e dell’evangelizzazione, e di come si possa lavorare con altre realtà per un’organizzazione al servizio di tutti.
I numerosi project work che sono nati grazie a questa Scuola avranno una ricaduta operativa sulle numerose comunità nelle quali operano e opereranno i nostri ventidue corsisti: sono progetti che, in linea con il messaggio cristiano, valorizzano i talenti delle persone, i beni della comunità e pongono le persone a servizio ”degli altri con nuove e rinnovate competenze gestionali e umane”.
In conclusione, Carpi sottolinea come questa decima edizione de “Il bene fatto bene” abbia voluto “abbracciare l’esortazione di Papa Francesco riportata nella Evangelii Gaudium, quella cioè di una Chiesa in uscita, di un ospedale da campo che sia operativo là dove c’è più bisogno, nelle periferie, tra gli esclusi e sono convinto che, grazie a strumenti e punti di vista nuovi, i corsisti abbiano sviluppato nuove attitudini da porre al servizio della comunità.
Come direttore della Scuola non posso che sentirmi orgoglioso della felice riuscita di questa edizione e ringrazio Confcooperative Emilia Romagna che, anche attraverso il sostegno di Fondosviluppo e i contributi formativi, ha permesso, insieme a docenti, tutor e corsisti, che il bene possa essere fatto sempre meglio”.
Al termine della giornata, il direttore regionale di Confcooperative Rossi ha consegnato ad ogni corsista un attestato di partecipazione e frequenza del corso.
Nella foto principale, il gruppo di corsisti con il direttore di Confcooperative Emilia Romagna al termine della consegna degli attestati.
In gallery, alcuni momenti dell’evento e la consegna degli attestati ai corsiti presenti per la giornata conclusiva.