Il Bene fatto bene

Parrocchie, diocesi, enti e tutte le organizzazioni profit e non profit che si muovono all’interno del panorama ecclesiale, devono oggi affrontare un contesto economico e socio-culturale profondamente diverso dal passato e in continuo cambiamento, all’interno del quale risulta sempre più difficile muoversi attraverso azioni e progetti pastorali adeguati e sufficientemente efficaci. Per fronteggiare in modo non solo efficace ma con sapienza pastorale questa realtà complessa e mutevole, nasce questo percorso formativo, che intende analizzare e indicare come gestire tutti quei processi e aspetti organizzativi riguardanti le persone e le risorse materiali e finanziarie in chiave missionaria, coniugando competenza, professionalità, il Vangelo e il Magistero ecclesiale.

Anticipare e fronteggiare situazioni pastorali complesse, alle quali non sempre si riesce a rispondere con efficienza ed efficacia. Trasformare i problemi in opportunità.

Trovare nuove soluzioni

Le comunità in cui operiamo quotidianamente si trovano oggi ad affrontare un contesto economico e socioculturale in costante cambiamento e fortemente colpito dall’incertezza economica che grava sulle prospettive di giovani, famiglie e imprese.

In questo panorama così diverso dal passato, le parrocchie, le diocesi, gli enti e tutte le organizzazioni (profit e non profit) che si muovono all’interno del mondo ecclesiale assistono da un lato ad un incremento della quantità, qualità e complessità delle azioni pastorali; dall’altro, si ritrovano a dover anticipare e fronteggiare situazioni difficili alle quali non sempre riescono a rispondere con efficienza ed efficacia.

  • risorse finanziarie sempre più scarse e difficili da reperire
  • l’unione di più parrocchie con la diminuzione delle vocazioni
  • attività istituzionali sempre più difficili da gestire mantenendo elevati  standard di servizio
  • attività di mercato sottoposte a sempre maggiori pressioni competitive da parte di soggetti pubblici
  • e privati
  • moltiplicazione degli strumenti di comunicazione e dei loro utilizzatori
  • gestione impegnativa di dipendenti laici qualificati e autentica appartenenza ecclesiale
  • la valorizzazione di risorse presenti nel territorio
  • trasformare i costi in opportunità di ricavo per finanziare iniziate pastorali.